lunedì 21 novembre 2016

Come installare un impianto fotovoltaico a costo zero, senza pagarlo!

La proposta e' rivolta ad aziende  che consumano grandi quantità di energia elettrica e che non hanno la liquidità necessaria o non vogliono utilizzarla per costruire un impianto fotovoltaico, che permetterebbe di abbattere il costo della bolletta di almeno il 50%. La condizione necessaria per poter costruire un impianto e' avere un tetto a disposizione, avere dei consumi energetici interessanti e non avere problemi con le banche (Protesti, ecc...). Chi costruisce l'impianto e' una società che utilizza fondi di investitori terzi. Il cliente, per un periodo che può oscillare dai 5 agli 8 anni, continuerà a pagare il medesimo importo del suo costo attuale in bolletta, ma invece di pagarli al suo gestore, dovrà pagarli alla azienda costruttrice ell'impianto. Pertanto l'esborso finanziario del cliente, per i primi anni, e' totalmente neutro, cioè quello che pagava prima paga dopo l'installazione dell'impianto stesso. Durante questo periodo tutte le spese di manutenzione ed assicurazione sono totalmente a carico della società che ha costruito l'impianto. Trascorso tale periodo l'impianto diventa totalmente di  proprietà dell'azienda proprietaria del tetto che ne utilizzerà tutti i benefici economici conseguenti, potendo abbattere il costo dell'energia consumata per non meno del 50% e per un ulteriore periodo di 15-20 anni. Pertanto i vantaggi possono così riassumersi:

1) Mancato utilizzo di liquidità, fidi e/o linee di credito per la costruzione dell'impianto.
2) Rivalutazione dell'immobile sul quale e' costruito l'impianto
3) Manutenzione ed assicurazione totalmente a carico della società costruttrice dell'impianto sino al momento nel quale viene ceduto l'impianto stesso, cioè dai 6 agli 8 anni dopo la sua costruzione.
4) Utilizzo dell'energia prodotta dall'impianto per un periodo che oscilla dai 15 ai 20 anni, senza aver avuto esborsi finanziari per la costruzione dell'impianto stesso.

E' importante che la società costruttrice dell'impianto possa calcolare esattamente la potenza dell'impianto da installare sulle effettive esigenze del cliente. Pertanto e' essenziale che vengano fornite le bollette di consumo dell'energia elettrica per almeno 12 mesi. E ciò deve essere fatto prima della firma di qualunque accordo di installazione dell'impianto, in modo da poter presentare un business plan dettagliato.

Scrivici a info@progettopuntozero.com per chiedere informazioni e nel caso di interesse predisporre l'invio delle bollette elettriche.

mercoledì 24 febbraio 2016

Pale da 20 Kw ad asse orizzontale; un buon investimento!

Una ottima alternativa ai rendimenti finanziari di obbligazioni statali, di emittenti pubblici e di banche, oramai ridotti al lumicino ed in alcuni casi con profili di rischio che non sono piu' uguali a zero, potrebbe essere quella di investire nelle energie rinnovabili. E puo' essere la soluzione migliore per due motivi:
  1. Il primo motivo e' che se si sceglie l'investimento giusto i rendimenti possono essere anche a due cifre all'anno, spesso esentasse.
  1. Il secondo motivo e' che si produce energia "pulita" e cio' contribuisce a far diminuire l'inquinamento nell'aria.
Ed una delle soluzioni migliori potrebbe essere quella di investire in pale eoliche ad asse orizzontale da 20 Kw. La potenza massima non e' scelta a caso perchè sino a tale potenza si ottiene l'incentivo massimo pagato dal Gse. Se si opta per l'impianto giusto, installato in un sito idoneo, i tempi di rientro dell'investimento possono essere di circa 6 anni, con una durata dell'incentivo di 20 anni. Chiedici informazioni a info@paleoliche.it.



sabato 29 agosto 2015

Incentivi per l'eolico vecchia tariffa anche per il 2016


Da una analisi del contatore del Gse e' emerso che gli incentivi del vecchio decreto di circa 0,291 euro per Kw prodotti, dovrebbero essere erogati anche nel 2016. Questo perche' il tetto di circa 5,7 miliardi di euro messi a disposizione con il vecchio decreto non sono esauriti, come si pensava dovesse succedere qualche mese fa. Il motivo risiede nel fatto che il contatore del gse, dove vengono "prenotati" gli incentivi per i nuovi impianti, ha "scaricato" diversi impianti, anche di grossa taglia, che non sono piu' stati costruiti e che pertanto hanno perso il diritto a ricevere gli incentivi e la relativa prenotazione. Il contatore puo' essere visualizzato sul sito del Gse.

giovedì 4 settembre 2014

UTILIZZO DEI RIFIUTI SOLIDI URBANI PER PRODURRE ENERGIA

    
I naturali processi di decomposizione dei residui organici presenti nei rifiuti indifferenziati smaltiti in discarica producono biogas e liquami (percolato).
Questa  gestione  indifferenziata  dei  rifiuti,  oltre  alle  ovvie  conseguenze d’impatto ambientale, ha prodotto nel tempo, malattie e gravi lamentele delle popolazioni site nelle vicinanze delle discariche.
Per risolvere il problema della gestione dei Rifiuti Solidi Urbani, è stata messa a punto una soluzione tecnologica semplice quanto efficace:
la trasformazione della RSU in “bricchette igienizzate ad alta densità”, con una riduzione del peso iniziale fino al 50% e del volume fino al 70% rispetto alla stessa quantità che viene normalmente conferita in un qualsiasi analogo impianto di trattamento rifiuti o conferita e compattata in una discarica.
Essendo igienizzate e non igroscopiche, le bricchette non sono attaccabili dai germi e dai batteri e possono essere facilmente stoccate e utilizzate per produrre un gas pulito (syngas) da utilizzare nel processo di “bioconversione gassificata” per generare energia termica ed elettrica.
Con questo processo i fumi di combustione (marmitte cogeneratori) sono puliti ed in quantità molto inferiore rispetto ad un qualunque altro impianto di incenerimento o di gassificazione.
La proposta tecnologica prevede di effettuare la trasformazione ed il recupero energetico dei rifiuti solidi urbani provenienti sia da raccolta differenziata che indifferenziata della RSU in impianti di piccola taglia dimensionati ed asserviti esclusivamente al nucleo cittadino produttore dei rifiuti.
La soluzione prevede la creazione, nelle vicinanze dell’abitato, di “Centro di Ricezione e Primo Trattamento della RSU o CRP in cui avverrà il processo di pretrattamento, selezione materie riciclabili e trasformazione dei rifiuti in “Combustibile Solido Secondario” CSS (rif. DM 22/2013) prodotto “mattonellato”, sanificato ed inodore; il CSS è immagazzinabile su palletts e facilmente trasportabile con normali automezzi ed eventualmente  vendibile  come  ottimo  combustibile  per  la  quantità  eccedente  il consumo previsto nel CRP. Il Combustibile CSS prodotto verrà utilizzato direttamente in un avanzato impianto di bio-conversione gassificata ad altissima temperatura atta a creare un gas di sintesi in quantità e qualità tale da essere utilizzato quale combustibile ideale  per  turbine e/o  per  cogeneratori funzionati con  motori endotermici per  la produzione di energia elettrica e termica.
Come facilmente intuibile la soluzione indicata migliora sensibilmente l’impatto ambientale   dato   il   minor   inquinamento  prodotto   dagli   automezzi   per   la movimentazione della RSU in quanto saranno ridotti di numero, causa i minori percorsi che essi dovranno effettuare. chiedi informazioni scrivendo a info@tradewest.it.

venerdì 4 gennaio 2013

Digestori: Utilizzare i rifiuti vegetali e deiezioni animali


Gli scarti e i sottoprodotti dell’industria di trasformazione dei prodotti vegetali e animali costituiscono un’immensa quantità di materiale che al momento viene recuperata solo in parte e talvolta non correttamente utilizzata.
Utilizzando i seguenti prodotti di scarto del comparto agroalimentare:
  • Residui della trasformazione del latte                  
  • Frazione Verse dei rifiuti solidi urbani (Rsu)
  • Siero, scotta, prodotti fuori specifica
  • Residui della estrazione di oli d’oliva                         
  • Sanse, acque di vegetazione, foglieº
  • Residui della trasformazione enologica                  
  • Vinaccioli, bucce
  • Residui della distillazione                                     
  • Code di distillazione
  • Fanghi da depurazione biologica di acque        
  • Fanghi biologici
  • Residui della lavorazione dell’agrindustria             
  • Biomasse esauste
Una tipica soluzione proposta prevede la valorizzazione degli scarti attraverso un impianto integrato che prevede tre distinte fasi di processo.

Un primo trattamento degli scarti permette l’estrazione di Prodotti di alto valore commerciale come, ad esempio, prodotti per il settore alimentare o farmaceutico. Il successivo impianto di produzione di Energia Elettrica considerata rinnovabile e per questo incentivata dal Gestore dei Servizi Elettrici. E’ possibile in molti casi utilizzare il Calore di scarto della produzione di energia per esigenze interne dell’impianto agroalimentare. Infine l’impianto Trattamento finale dei residui porta all’eventuale produzione di fertilizzanti.
DIGESTIONE ANAEROBICA
La digestione anaerobica è un processo biologico complesso per mezzo del quale, in assenza, di ossigeno, la sostanza organica viene trasformata in biogas, una miscela costituita principalmente da metano e anidride carbonica.  La percentuale di metano nel biogas varia, a secondo del tipo di sostanza organica digerita e delle condizioni di processo, da un minimo del 50% fino all’80% circa. Affinché il processo abbia luogo è necessaria l’azione di diversi gruppi di microrganismi in grado di trasformare la sostanza organica in composti intermedi, principalmente acido acetico, anidride carbonica ed idrogeno e da microrganismi metanogeni che concludono il processo producendo il metano. I microrganismi anaerobi presentano basse velocità di crescita e basse velocità di reazione, in rapporto con altri processi biologici. Tuttavia il vantaggio della digestione anaerobica è che la materia organica complessa viene convertita in elevate percentuali di metano e quindi porta alla produzione finale di una fonte rinnovabile di energia sotto forma di un gas combustibile ad elevato potere calorifico. L’ambiente di reazione, definito solitamente reattore anaerobico, deve risultare da un compromesso tra le esigenze dei singoli gruppi microbici per consentirne la crescita equilibrata.Il pH ottimale è intorno a 7-7,5, mentre la temperatura ottimale di processo è intorno ai 35°C, se si opera con i batteri mesofili, o di circa 55°C, se si utilizzano i batteri termofili.
  • Energia elettrica
Il trattamento anaerobico in condizioni controllate porta alla degradazione della sostanza organica e alla produzione di biogas.  La produzione   avviene  con  un motore a   biogas a  combustione  interna  completo  di  alternatori   insonorizzati. Rientra  nell’ambito  delle  agevolazioni  (conto energia presso GSE)  per la produzione di energia da fonti rinnovabili. L’energia generata sarà assorbita dalla rete pubblica o utilizzata localmente. Non  esistono problemi   su eventuali  carichi   di  punta, ed i controlli sull’energia elettrica prodotta si limitano a tensione e frequenza,  che devono essere mantenute nella norma.
  • Energia Termica         
La cogenerazione di energia termica dalla combustione del biogas risulta economicamente vantaggiosa sia per autoconsumo aziendale,sia per la produzione dei fertilizzanti solidi, sia eventualmente per teleriscaldamento.
  • Fertilizzanti liquidi - solidi misto organici con microelementi  e con carbonio e azoto di origine biologica
Una volta estratto il Biogas, i residui del processo digestivo vengono concentrati in una vasca di accumulo per una fermentazione ed una centrifugazione (separazione) per l’ottenimento di fertilizzanti solidi e liquidi.
  • Altri sottoprodotti  di  alto valore commerciale
Prima di generare  il biogas, i residui di lavorazione vengono processati in un impianto di ultrafiltrazione, con il fine di ottenere prodotti come Sieroproteine (WPC 60), Lattosio, Demi (per impianti caseari) e Polifenoli (per impianti oleari), sostanze di alto valore per le industrie farmaceutiche e cosmetiche.
Sinora non era risultato conveniente utilizzare la tecnologia della digestione anaerobica per taglie di produzione di energia al di sotto dei 250 Kw, ovvero per la costruzione di piccoli impianti. L'incidenza dei costi fissi era cosi' elevata che non consentiva di intravvedere alcuna convenienza, alla luce della quantità di energia elettrica prodotta. Abbiamo cambiato lo schema tradizionale di digestione anaerobica esmplificandolo enormemente e rendendolo in tal modo competitivo dal lato dei costi.

Le modifiche sostanziali riguardano:

  • Disposizione Orizzontale del Reattore
  • Sistema Unico Di agitazione
  • Reattore Acidofilo e Metanogeno in un unico comparto

Cio' ha consentito di sviluppare una tecnologia a costi contenuti, e ad allargare il mercato della digestione anaerobica a tutte quelle piccole realtà produttive che sinora non avevano potuto usufruirne, se non consorziandosi:

  1. Piccoli Allevamenti di bestiame
  2. Piccoli Frantoi Oleari
  3. Aziende produttrici di conserve e sottolii.

L'impatto inoltre puo' essere completamente interrato diminuendo in tal modo l'impatto ambientale che puo' avere un digestore verticale. La parte finale dell'impianto costituisce una ulteriore innovazione tecnologica. Attraverso sistemi successivi e differenziati di pulizia del biogas prodotto, e' possibile ottenere biometano, ovvero metano con un grado di purezza al 95% utilizzabile anche per usi domestici.
Viene previsto anche il trattamento del digestato. Una vasca di piccole dimensioni, posta in coda al reattore di digestione, consente di abbattere l'azoto per nitro-denitrificazione in maniera controllata e attraverso l'impiego di batteri specifici. cio' consente di poterlo spandere sul terreno agricolo nel rispetto delle norme vigenti.

sabato 15 settembre 2012

Nuovo Conto Energia: Nuovi Incentivi.

Il nuovo conto energia ha modificato gli incentivi sul minieolico. Dal 1° gennaio 2013 la tariffa incentivante omnicomprensiva e' di 0,291 euro per Kw prodotto per impianti sino a 20 Kw. La tariffa si abbassa a 0,260 per impianti con potenza superiore. Sino a 60 Kw non c'e' iscrizione a registro.

mercoledì 22 febbraio 2012

Eolico Verticale o Orizzontale? Quale conviene?

Stiamo parlando di potenze disponibili sino a 200 Kw, che godono della tariffa incentivante di 0,3 per Kw prodotto. L'eolico verticale e' adatto per potenze sino a 20 Kw e per regimi di vento medio-leggeri (4-5,5 m/s). Hanno un cut in piu' basso ed in alcuni casi, per la loro leggerezza (come le nostra 20 Kw che pesa solo 85 Kg), possono essere installate anche sui tetti. L'eolico verticale invece presidia bene le potenze da 60-100-200 Kw ed e' adatto per venti piu' sostenuti (5-7 m/s). Chiedici informazioni a info@tradenergy.eu

lunedì 30 gennaio 2012

Idrogeno: Adesso anche per piccoli produttori!

Adesso e' possibile utilizzare l'idrogeno anche per produrre energia elettrica per le necessità familiari. E da poco disponile un impianto che utilizza l'idrogeno autoprodotto per far funzionare un motore ed un generatore da 5 Kw. E non vi e' stoccaggio del combustibile. L'idrogeno prodotto viene immediatamente utilizzato. Chiedici informazioni a info@tradenergy.eu.

martedì 8 novembre 2011

Produrre energia dai rifiuti: Si puo' senza inquinare.

Le caratteristiche sono:
1) Assenza di emissioni nocive dalla combustione di rifiuti, che necessitano di trattamento separato (nostra invenzione);
2) Utilizzo di motori endotermici per la produzione di energia elettrica con aggiunta di idrogeno, là dove il syngas prodotto dalla combustione dei rifiuti non sia sufficiente per alimentare il motore;
3) Sfruttamento del vapore a 130° C, per produrre altra energia elettrica tramite una turbina a vapore (utilizzo di alternatore a magneti permanenti ad alta produttività: nostro brevetto internazionale.

Il Sistema Micro pirolizzatore proposto è costituito da un contenitore cilindrico di circa 1,5 mt. di altezza con diametro di circa 0,6 mt. Il Sistema e’ l’unico sul mercato Italiano che non produce ne’ forani, ne’ diossine ne’ altri gas cosiddetti “aromatici”, che devono essere soggetti ad abbattimento.

Il processo e’ tutelato da brevetto di proprietà di un noto centro di ricerca Italiano.

Risponde quindi alle direttive in materia di rifiuti e non richiede particolari autorizzazioni di legge, dagli organi autorizzativi competenti, per la sua installazione.
Puo' trattare 50 Kg di rifiuti solidi urbani, incluse materie plastiche all'ora. Possono essere dimensionati sistemi che trattano quantitativi maggiori.
Chiedici informazioni a info@tradenergy.eu.

mercoledì 5 ottobre 2011

Idrogeno: Le disposizioni del GSE

Utilizzare l'idrogeno per cogenerazione e' possibile.
Il GSE ha chiarito le modalità di utilizzo con la società produttrice degli impianti.
Le modalità di utilizzo sono:
Sino ad una potenza di 200 Kw l'idrogeno si puo' utilizzare sino al 100% nell'impianto e con la formula di scambio sul posto.
Per potenze da 200kw ad 1 Mw l'idrogeno si puo' utilizzare in misura non prevalente. In sostanza deve essere addizionato all'olio vegetale in una misura di circa il 30%.
Oltre 1 Mw l'impianto puo' essere misto o ad idrogeno ma si ottengono i certificati verdi.

martedì 30 agosto 2011

Minieolico: Ma quanto si guadagna?

Proviamo a fare due calcoli.
Una pala eolica ad asse verticale costa circa 2,5 euro a W installato.
Per cui una pala da 20 Kw costa circa 55.000 euro al quale bisogna aggiungere inverter ed installazione, diciamo circa 60.000 euro + Iva. Esborso finanziario 65.000 euro.
Una pala del genere produce in questo modo:

con un vento di 3 metri al secondo che spira per 347 ore l'anno corrispondenti a circa 15 gg l'anno la pala produce 1300w ora che moltiplicato per 347 ore fa 451100 w corrispondenti a 451 Kw.

Con un vento di 3,5 metri al secondo che spira per 360 ore l'anno corrispondenti a circa 15 gg l'anno la pala produce 2100w ora che moltiplicato per 360 ore fa 756000 w corrispondenti a 756 Kw.

Con un vento di 4 metri al secondo che spira per 380 ore l'anno corrispondenti a circa 16 gg l'anno la pala produce 3150w ora che moltiplicato per 380 ore fa 1197000 w corrispondenti a 1197 Kw.

Con un vento di 4,5 metri al secondo che spira per 405 ore l'anno corrispondenti a circa 17 gg l'anno la pala produce 4450w ora che moltiplicato per 405 ore fa 1802250 w corrispondenti a 1802 Kw.

Con un vento di 5 metri al secondo che spira per 432 ore l'anno corrispondenti a circa 18 gg l'anno la pala produce 6100w ora che moltiplicato per 432 ore fa 2635200 w corrispondenti a 2635 Kw.

Con un vento di 6 metri al secondo che spira per 864 ore l'anno corrispondenti a circa 36 gg l'anno la pala produce 10600w ora che moltiplicato per 864 ore fa 9158400 w corrispondenti a 9158 Kw.

Con un vento di 7 metri al secondo che spira per 770 ore l'anno corrispondenti a circa 32 gg l'anno la pala produce 16800w ora che moltiplicato per 770 ore fa 12936000 w corrispondenti a 12936 Kw.

Con un vento di 8 metri al secondo che spira per 690 ore l'anno corrispondenti a circa 29 gg l'anno la pala produce 10650w ora che moltiplicato per 690 ore fa 7348500 w corrispondenti a 7348 Kw.

Con un vento di 9 metri al secondo che spira per 630 ore l'anno corrispondenti a circa 26 gg l'anno la pala produce 11600w ora che moltiplicato per 630 ore fa 7308000 w corrispondenti a 7308 Kw.

Con un vento di 10 metri al secondo che spira per 565 ore l'anno corrispondenti a circa 24 gg l'anno la pala produce 12250w ora che moltiplicato per 565 ore fa 6933500w corrispondenti a 6934 Kw.

Con un vento di 11 metri al secondo che spira per 450 ore l'anno corrispondenti a circa 19 gg l'anno la pala produce 16300w ora che moltiplicato per 450 ore fa 7335000 w corrispondenti a 7335 Kw.

Con un vento di 12 metri al secondo che spira per 410 ore l'anno corrispondenti a circa 17 gg l'anno la pala produce 20000w ora che moltiplicato per 410 ore fa 8200000 w corrispondenti a 8200 Kw.

Per cui

3 m/s 451 Kw 15 gg
3,5 m/s 756 Kw 15 gg
4 m/s 1.197 Kw 16 gg
4,5 m/s 1.802 Kw 17 gg
5 m/s 2.635 Kw 18 gg
6 m/s 9.158 Kw 36 gg
7 m/s 12.936 Kw 32 gg
8 m/s 7.348 Kw 29 gg
9 m/s 7.308 Kw 26 gg
10 m/s 6.934 Kw 24 gg
11 m/s 7.335 Kw 18 gg
12 m/s 8.200 Kw 17 gg
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Totale 64.609 Kw 248 gg

65.000 Kw generati circa danno un reddito di circa 19400 euro ad una tariffa omnicomprensiva di 0,3 cent di euro per Kw prodotto.
Ed il calcolo e' stato fatto su un vento medio di 5/6 metri al secondo tipico del territorio italiano sulle coste o al di sopra dei 600 metri di altezza.
In piu' i giorni calcolati sono stati 248 su 365. Negli altri giorni si ipotizza bonaccia o venti piu' forti di 12 m/s, nel qual caso la pala produce ancora alla sua potenza massima, cioe' sino a 22 m/s che e' il limite massimo in cui viene messa in stand by.

IN SOSTANZA UNA PALA DEL GENERE DA 20 KW SI RIPAGA IN CIRCA 3 ANNI.
Scrivici e chiedi informazioni a info@wind-farm.it

lunedì 23 maggio 2011

Il nuovo combustibile per gli impianti a Biomasse: L'Idrogeno.

Nei paesi del nord europa la maggior parte degli impianti di cogenerazione sono alimentati ad idrogeno.
I motivi sono molteplici:
Nessun inquinamento: non vi sono fumi inquinanti.
Maggior durata dell'impianto: Il motore brucia un combustibile pulito, senza residui pertanto dura di piu'.
Maggiore Resa: il Potere calorico dell'idrogeno e' molto alto.
E' possibile peraltro ottenere l'idrogeno scindendo l'acqua nei suoi due componenti, idrogeno ed ossigeno, tramite un processo di Pirolisi.
Il nostro sistema infatti, tramite questo processo, produce idrogeno che viene immediatamente bruciato nell'impianto e pertanto non necessita di stoccaggio.
Chiedi informazioni a info@tradewest.eu.

sabato 26 marzo 2011

Aumentare la resa degli impianti a biomasse

Atomizzatore
L’Atomizzatore di combustibile è un brevetto, che tratta il carburante prima di entrare nella pompa. Porta il carburante alla temperatura più idonea per essere trattato in pompa,aumentandone la resa, tratta inoltre lo stesso con una pompa a cavitazione ed un campo magnetico variabile, al fine di bruciare gli incombusti fino al 96%. Ciò provoca una combustione più secca, quindi più pulita. Il trattamento si ripercuote in abbattimenti significativi di urea per trattamento NOx (meno 50%) e di carburante (non meno del 15%) (risparmio di non meno di 120.000 € annui perun impianto da 500 Kwe). L’Atomizzatore è stato utilizzato con successo su motori diesel da 3000 cc e 5000 cc, motoristica navale e su motori di cogenerazione. Non ha particolari problemi di installazione, in quanto si tratta di un elemento esterno al motore che si frappone tra il sistema di alimentazione e l’iniezione. L’Atomizzatore è un dispositivo meccanico che mira essenzialmente ad agevolare significativamente il verificarsi di una combustione completa all’interno dei motori a combustione interna, per mezzo della somministrazione di un’energia iniziale alle molecole del combustibile, prima che esso venga portato a contatto con il comburente (l’ossigeno molecolare contenuto nell’aria).In tal modo, da un lato si aumenta il contenuto energetico del sistema combustibile-aria,facilitando così il rapido superamento della soglia di energia di attivazione della reazione di
ossidazione nella camera di combustione e dall’altro, si provoca l’indebolimento delle molecole del combustibile, rendendo così più affidabile una combustione completa.In particolare, la somministrazione di energia al combustibile avviene facendo transitare lo stesso all’interno di un apposito cilindro, nel quale vengono opportunamente generati dei cicli termodinamici, allo scopo di massimizzare il trasferimento di energia alle molecole di combustibile, elevandone il punto di caloria superiore.Il cilindro viene alimentato da opportuna tensione elettrica (che dipende dal tipo di applicazione a cui è destinato: autoveicoli, motori di co-generazione, motori navali, ecc.) e le sue caratteristiche di controllo e dimensionamento, sono tali da creare temperature variabili in un range opportunamente prefissato.In definitiva, all’uscita dell’Atomizzatore, il combustibile è caratterizzato da un contenuto energetico e da una riduzione della coesione molecolare, tali da garantirgli una maggiore reattività ed una migliore polverizzazione.Ne consegue che la superficie di contatto tra i reagenti (combustibile ed ossigeno molecolare), nella camera di combustione, risulta aumentata e pertanto la reazione di ossidazione avviene in maniera più efficace, con conseguente riduzione delle emissioni dell’ossido di carbonio (CO) e degli idrocarburi incombusti (HC).Alla riduzione degli idrocarburi incombusti, nel caso dei motori “diesel” e “biodiesel”, si accompagna naturalmente la riduzione anche del particolato e di conseguenza, la riduzione dell’opacità tipica delle emissioni di tale tipo di propulsore.Inoltre, poiché la reazione di ossidazione avviene in modo più completo, risulterà disponibile minore ossigeno molecolare (O2) non combinato, il che comporterà la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx).Tutto ciò si traduce in un migliore sfruttamento del potere calorifico inferiore del combustibile, ovvero del contenuto di energia chimica in esso insito e in un migliore rendimento del propulsore.Da quanto detto, emergono chiaramente i benefici conseguibili dall’utilizzo dello
Atomizzatore in termini di riduzione delle emissioni di tutti i principali composti tossici ed inquinanti prodotti dal funzionamento dei motori a combustione interna utilizzati in genere nel settore dei trasporti e della produzione di energia. Una significativa caratterizzazione quantitativa delle prestazioni dell' Atomizzatore è già stata verificata sia su motori da 3.000 e 5.000 cc, sia su motori a biodiesel.L’Atomizzatore è utilizzabile su motori a gasolio e con tutti i carburanti di origine vegetale (bio-diesel), i vantaggi conseguiti dall’utilizzo sono:
1) Incremento delle prestazioni del motore, soprattutto in elasticità
2)Riduzione del consumo di carburante non inferiore al 15%
3) Sensibile riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti, fino all’85%, in
particolare di:
Ossidi di Azoto (NOx)
Idrocarburi incombusti (HC)
Monossido di Carbonio (CO)
4) Emissioni di Particolato od Opacità (Motori Diesel)
5)Una combustione più pulita, con una significativa riduzione della formazione di
residui carboniosi (incrostazioni), con evidente vantaggio della pulizia di organi
quali: pistoni, camere di scoppio, valvole e condotti di scarico, marmitte, turbine
e con riscontri positivi su efficienza, durata del motore e riduzione del TCO (total
Cost of Ownership).
Esempio calcolo vantaggio:
Potenza termica recuperabile dai fumi 290 kW disponibile allo scambiatore,
rapporto resa 45%, maggiore produzione annua su 8000 ore di funzionamento
dell’impianto: 1.000.000 KW/h circa, maggiore fatturato circa 280.000 €.

lunedì 10 gennaio 2011

Incentivi gse sul web

Dal primo dicembre 2010 e' stata avviata dal GSE una nuova procedura telematica che permette a tutti i titolari di impianti fotovoltaici di accedere ai contributi semplicemente attraverso operazioni on-line sul sito.

Il gestore aveva condotto una fase sperimentale del sistema nel corso dell'anno per accertarne la praticabilità e la funzionalita' e la riduzione dei tempi, sia di inoltro che di risposta.

martedì 6 luglio 2010

Piu' rinnovabili entro il 2020

Rispettoso della scadenza comunitaria imposta dalla strategia 20-20-20 (al 2020, -20% Co2,20% rinnovabili e 20% efficienza energetica), il Piano d'azione nazionale per le energie rinnovabili elaborato dal ministero dello Sviluppo economico stabilisce che entro il 2020 l'utilizzodelle fonti energetiche rinnovabili arrivi a coprire il 17% dei consumi energetici nazionali. Il programma d'azione europeo fissa infatti i capisaldi di una strategia comune per la promozione dell'energia da fonti rinnovabili e stabilisce obiettivi nazionali obbligatori. In base all'articolo 4 della direttiva ogni Stato membro èobbligato a darsi un traguardo adottando un piano di azione da trasmettere alla Commissione europea entro il 30 giugno 2010. Il Piano prevede che le energie rinnovabili dovranno coprire il 6,38% dei consumi legati ai trasporti, il 28,97% dei consumi nel comparto elettrico e il 15% nell'ambito del riscaldamento e raffreddamento. Le misure ritenute necessarie per il raggiungimento degli obiettivi sono di vario tipo: economiche, di supporto, di cooperazione internazionale. Il Piano raccomanda inoltre, di intervenire sul quadro esistente dei meccanismi di incentivazione, come i certificati verdi, il Conto energia, l'agevolazione fiscale per gli edifici, l'obbligo della quota di biocarburanti, per aumentare la quota di energia prodotta rendendo più efficienti gli strumenti di sostegno. Il Pan contiene anche le linee d'azione e le misure previste per raggiungere quegli obiettivi, (economiche, non economiche,di supporto, di cooperazione internazionale) e indica la necessità di intervenire anche sul quadro esistente dei meccanismi di incentivazione (quali, per esempio, i certificati verdi, il conto energia, i certificati bianchi, l'agevolazione fiscale per gli edifici, l'obbligo della quota di biocarburanti,...) con l'intento di incrementare da un lato la quota di energia prodotta e dall'altro di rendere più efficienti gli strumenti di sostegno. Il nostro Paese colloca lo sviluppo delle rinnovabili tra i cardini della sua politica energetica, insieme alla promozionedell'efficienza energetica, la promozione di tecnologie innovative, la riduzione dei costi dell'energia per cittadini e imprese, la molteplicità delle fonti di approvvigionamento.

martedì 1 giugno 2010

Direttiva Comunitario 2009 Energie Rinnovabili

17 Maggio 2010
Rinnovabili, i contenuti della Comunitaria 2009

Il 12 maggio 2010 è stato definitivamente approvato dal Senato il Ddl “Comunitaria 2009”, che contiene tra l’altro importanti novità in materia di energia.
Segnaliamo in particolare l’articolo 17, che detta i principi e criteri direttivi per l'attuazione della direttiva 2009/28/Ce (direttiva “rinnovabili”):

• garantire il conseguimento degli obiettivi in capo allo Stato italiano per la promozione dell'efficienza energetica e delle fonti rinnovabili anche attraverso interventi regolatori da parte dell'Autorità per l'energia su indirizzi del Ministero dello sviluppo;
• nella redazione del Piano di azione nazionale sull'energia, da consegnare alla Ue entro il 30 giugno 2010, occorrerà avere riguardo alla esigenza di garantire un equilibrato sviluppo dei vari settori che concorrono al raggiungimento degli obiettivi nazionali del pacchetto 20-20-20 in base a criteri che tengano conto del rapporto costi-benefici;
• semplificare le procedure autorizzatorie in materia di impianti di produzione di energia da fonti rinnovabili prevedendo la Dia per impianti per la produzione di energia elettrica con capacità fino a 1 MWe; in sede di pianificazione, progettazione, costruzione e ristrutturazione di aree residenziali industriali o commerciali e nella pianificazione delle infrastrutture urbane, siano inseriti, ove possibile, apparecchiature e sistemi di produzione di elettricità, calore e freddo da fonti energetiche rinnovabili e apparecchiature e sistemi di teleriscaldamento o di teleraffrescamento;
• promuovere l'integrazione delle fonti rinnovabili nelle reti di distribuzione e trasporto di energia;
• adeguare e potenziare il sistema di incentivazione delle fonti rinnovabili e dell'efficienza e risparmio energetico;
• rivedere gli incentivi agli impianti di produzione di energia da biomassa e biogas, promuovendo soprattutto impianti in asservimento alle attività agricole da parte di imprenditori agricoli;
• prevedere la corresponsione della tariffa onnicomprensiva di 0,28 eurocent/kWh per impianti di produzione di energia che usano alcol etilico di origine agricola.

Va sottolineato come tali disposizioni, se mantenute, saranno attuative solo al momento del recepimento della direttiva europea, il cui termine ultimo è fissato per il 5 dicembre 2010.

Segnaliamo infine una importante novità, questa immediatamente applicabile, nel campo delle biomasse. L’articolo 18 della Comunitaria 2009 qualifica la cosidetta “pollina” (le deiezioni degli allevamenti avicoli) come “sottoprodotto”, soggetto alla disciplina di cui alla sezione 4 della parte II dell'allegato X alla parte quinta del dlgs.152/2006, relativa alle “biomasse combustibili”. In questo modo, escludendo la pollina dalla disciplina dei rifiuti, se ne consente l’utilizzo a fini energetici “previa autorizzazione degli enti competenti per territorio”.

venerdì 16 aprile 2010

Autorizzazioni impianti energie rinnovabili

Il Governo intende stabilizzare e
semplificare i meccanismi di autorizzazione attraverso le
linee guida per l'autorizzazione degli impianti a fonti
rinnovabili. Ci stiamo impegnando per un'approvazione
definitiva". E' questa la risposta di Stefano Saglia,
sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico con
delega all'energia, in merito alla bocciatura da parte della
Consulta di alcune norme regionali relative all'iter di
autorizzazione delle centrali a fonti rinnovabili.
"Infatti, - continua il sottosegretario - il testo delle
linee guida (previste dal d.lgs. 387/03) stabilira' regole
unitarie ed omogenee per tutto il territorio nazionale e
contribuira' alla creazione di un sistema amministrativo
efficiente. Il tutto nell'ottica del raggiungimento della
massima semplificazione, trasparenza e garanzia per i
territori" Secondo Saglia "lo schema del provvedimento
e' oggi finalmente condiviso dalle Amministrazioni statali
competenti e dalle Regioni. Ci auguriamo che si possa
giungere a una rapida approvazione da parte della Conferenza
Unificata".

mercoledì 7 aprile 2010

energie rinnovabili in puglia

La Corte Costituzionale boccia le generose norme pugliesi sull'autorizzazione unica per impianti a fonti rinnovabili previste dalla Lr 31 del 2008.
Con la sentenza 26 marzo 2010, n. 119 la Consulta ha dichiarato illegittimo l'articolo 3 della Lr 21 ottobre 2008, n. 31.

La norma consentiva la presentazione della semplice Dia al posto dell'autorizzazione unica per una serie di impianti a fonte rinnovabile (fotovoltaico, eolico, idraulico, a biomassa) fino alla soglia di 1 MWe, soglia superiore a quella prevista dalla normativa statale (Dlgs 387/2003).

I giudici ricordano che il Dlgs 387/2003 stabilisce che diverse e più favorevoli soglie di potenza degli impianti, e caratteristiche dei siti di installazione per cui sia sufficiente la Dia, le può indicare solo un decreto ministeriale. Se lo fa una Regione, essa viola la competenza statale in materia di energia ex articolo 117, comma 3, Costituzione.

mercoledì 17 marzo 2010

Nuovo conto energia

Nuovo Conto ENERGIA

La riduzione rispetto alle vecchie tariffe dovrebbe avvenire da un quadrimestre all'altro, in modo da non creare contraccolpi immediati alle societa' del settore.
Per gli impianti che cominceranno a produrre entro aprile 2011, la riduzione media dovrebbe essere tra il 6,5% e l'8,1% a seconda del tipo di installazione.
Per quelli che entreranno a regime da aprile ad agosto, la sforbiciata oscillera' tra il 10% e il 12,8%,
mentre per quelli che saranno attivati tra agosto e dicembre il taglio sara' tra il 15 e il 17,6% circa. Dal 2012, poi, andra' a regime il taglio medio del 6% annuo.
Per gli impianti innovativi, invece, le tariffe sarebbero piu' elevate del 17% e il taglio annuo sarebbe ridotto a solo il 2%.
Entro il 2020 gli impianti solari dovranno raggiungere una potenza complessiva di 8 mila MW

sabato 13 marzo 2010

Nuovi incentivi sul fotovoltaico

NOTIZIA MOLTO, MOLTO BUONA.
SI TEMEVA IN UNA SFORBICIATA DEL 20%, INVECE SEMBRA CHE SI ARRIVI AD UN COMPROMESSO ATTORNO AL 6%.

Energia: ecco i nuovi incentivi per fotovoltaico

Sugli incentivi al fotovoltaico il governo e' vicino a un compromesso. Non ci sara' la sforbiciata dell'8-10% annuo fortemente temuta dagli operatori del settore, ma nemmeno la limatura del 4% chiesta da questi ultimi. Secondo quanto riferito da fonti ministeriali a MF-Milano Finanza, dal 2011 in poi gli incentivi al fotovoltaico, tramite il cosiddetto Conto Energia, saranno ridotti del 6%.

La previsione, spiega un articolo di MF, sarebbe contenuta in una bozza di decreto interministeriale (redatto dal ministero dello Sviluppo economico insieme con quello dell'Ambiente) che presto dovrebbe essere trasmessa alla conferenza unificata Stato-Regioni. La riduzione rispetto alle vecchie tariffe dovrebbe avvenire da un quadrimestre all'altro, in modo da non creare contraccolpi immediati alle societa' del settore. Per gli impianti che cominceranno a produrre entro aprile 2011, la riduzione media dovrebbe essere tra il 6,5% e l'8,1% a seconda del tipo di installazione. Per quelli che entreranno a regime da aprile ad agosto, la sforbiciata osciller... tra il 10% e il 12,8%, mentre per quelli che saranno attivati tra agosto e dicembre il taglio sara' tra il 15 e il 17,6% circa. Dal 2012, poi, andra' a regime il taglio medio del 6% annuo. Per gli impianti innovativi, invece, le tariffe sarebbero piu' elevate del 17% e il taglio annuo sarebbe ridotto a solo il 2%.

Entro il 2020 gli impianti solari dovranno raggiungere una potenza complessiva di 8 mila MW. Una strada, insomma, ancora lunga. Anche per questo la bozza di decreto, avrebbe in previsione di aumentare dagli attuali 2 mila MW, fino a un tetto di 3 mila MW, la potenza "incentivabile". Non solo. A questi 3 mila MW andrebbero anche aggiunti altri 150 MW per i cosiddetti impianti a concentrazione, ossia quelli che prevedono il riscaldamento di un liquido per contribuire ad alimentare le normali turbine di generazione), e di 200 MW per i cosiddetti impianti integrati, ossia quelli che uniscono fotovoltaico e termico.

martedì 2 febbraio 2010

NUOVA PROCEDURA CONVENZIONI CONTO ENERGIA

NUOVA PROCEDURA CONVENZIONI CONTO ENERGIA
A decorrere dall'11 gennaio scorso nuova procedura di formalizzazione e sottoscrizione delle Convenzioni in Conto Energia al fine di agevolare ulteriormente l'iter burocratico di concessione dell'incentivo previsto ai sensi del D.M. 28 luglio 2005, D.M. 6 febbraio 2006 e D.M. 19 febbraio 2007. Ecco le attivita' che il Soggetto Responsabile dell'impianto e' chiamato a compiere per la stipula della convenzione:

- accesso alla sezione Convenzioni del portale dedicato alla richiesta degli incentivi (https://applicazioni.gse.it) utilizzando username e password in proprio possesso;
- selezione dell'impianto per cui si sta richiedendo l' attivazione della convenzione, utilizzando l'apposito menu' di ricerca (se in fase di richiesta dell'incentivo non fossero stati inseriti i dati del rappresentante legale relativo a tale pratica o i riferimenti bancari del SR, l'applicazione consentira' di farlo); consultazione del testo della convenzione che regola il rapporto contrattuale per l'erogazione dell'incentivo, relativa all'impianto selezionato (dopo aver cliccato sul tasto Dettagli);
- accettazione del contenuto della convenzione. Nel caso in cui non si rilevassero delle anomalie deve selezionare l'opzione SI presente a fine schermate e premere il tasto Conferma; nel caso in cui si rilevassero delle anomalie o si volessero presentare osservazioni ai sensi dell'art. 10 bis della Legge 7 agosto 1990, n.241, il SR deve selezionare l'opzione NO presente a fine schermata e premere il tasto Conferma. In tale modo si aprira' un'apposita scheda che consentira' al SR di segnalare le difformita' o anomalie rilevate;
- solo dopo la comunicazione da parte del GSE dell'avvenuta risoluzione delle anomalie il SR potra' passare all'attivita' di cui al punto 4.1;
- stampa e sottoscrizione della Dichiarazione di accettazione della convenzione (tale dichiarazione sostituisce la precedente procedura che prevedeva la stampa e la sottoscrizione dell'intera convenzione da parte del SR);
- invio al GSE della Dichiarazione di accettazione sottoscritta, con allegata la fotocopia del documento d'identita' in corso di validita' del SR (si ricorda che in assenza della fotocopia del documento del SR la convenzione non verra' attivata) all' indirizzo: Gestore dei Servizi Energetici - GSE S.p.A. Viale M. Pilsudski 92 00197 - Roma riportando sulla busta la dicitura: 'Incentivazione impianti fotovoltaici - Dichiarazione di accettazione della convenzione - n. pratica/impianto (inserire il numero presente sulla Comunicazione della tariffa incentivante per l'impianto fotovoltaico).

A seguito della ricezione della suddetta documentazione il GSE procedera' all'attivazione della convenzione e rendera' disponibile al SR, nella sezione ''Convenzioni'' del portale, la copia in formato elettronico con firma digitalizzata del proprio legale rappresentante. Si segnala che per richiedere informazioni e/o ulteriori chiarimenti, e' possibile contattare il numero verde del GSE 800.89.69.79 o inviare una e-mail all'indirizzo
chiarimenti.fotovoltaico@gse.it.

martedì 1 dicembre 2009

Terza Rivoluzione Industriale

La ’Terza Rivoluzione Industriale’ è un sistema dove tutti i cittadini sono in grado di autoprodursi l’energia sufficiente alla sussistenza e ciò che avanza viene reimmesso nella rete comune” (Jeremy Rifkin)

venerdì 2 ottobre 2009

Fotovoltaico: dalla California moduli ultrasottili ed economici

Nanosolar crea il modulo rivoluzionario

Fotovoltaico: dalla California moduli ultrasottili ed economici

La Nanosolar ha realizzato un modulo solare a stampa d’inchiostro 100 volte più sottile di quelli in silicio e adattabile a tutte le superfici. Una vera rivoluzione nel mercato energetico mondiale

(Rinnovabili.it) – Nanosolar, azienda con sede in California, dal 2002 si occupa della ricerca e della sperimentazione di moduli fotovoltaici innovativi.
Seguendo questa linea aziendale ha immesso sul mercato moduli economici e adattabili a tutte le superficie, una vera invenzione rivoluzionaria.
Si tratta di celle sottili e flessibili in grado di produrre energia a basso costo: 99 centesimi di dollaro per watt.
La nuova tecnologia utilizza il film sottile e la “stampa ad inchiostro”: il materiale fotoconduttore viene posizionato su un supporto laminare su un foglio di alluminio, ed è stata proprio questa caratteristica a scatenare l’interesse e la curiosità di molte società come Google, che attualmente hanno investito 4 milioni di dollari nei rivoluzionari moduli ultrasottili.
La vera novità sta nell’inchiostro che, composto da da nanoparticelle di rame, indio, gallio e selenio (CIGS), viene depositato sulla superficie del modulo in maniera uniforme e precisa.
La società ha inoltre spiegato che il National Renewable Energy Laboratory del Department of Energy americano ha certificato il raggiungimento del 16,4 per cento di efficienza per le celle – la più alta registrata per il fotovoltaico stampato.
Garantito ben 25 anni il nuovo prodotto della Nanosolar potrebbe rivoluzionare il mercato dell’energia, rendendo il consumo elettrico sempre più ecologico e facendo rinunciare all’utilizzo di fonti energetiche più inquinanti.
Sapete cosa vuol dire questo?.
Che fino a 2 anni fa per 1 MW si spendevano 6.500.000€.
Ora per 1 MW se ne spendono 3.500.000€.
Con questa scoperta rivoluzionaria si spenderanno solo 990.000$.
990.000$ equivalgono a soli 700.000€.
Altro che certificati verdi, con costi cosi' bassi non ci sarebbe piu' bisogno di nessun certificato verde.
E non solo, con costi cosi' bassi il carbone, il petrolio e il nucleare sarebbero messi da parte, perche' non piu' convenienti.

mercoledì 22 luglio 2009

ENI e le Energie Alternative

ENERGIA: SCARONI, AGENZIA GLOBALE PER PREZZI

ENERGIA: SCARONI, AGENZIA GLOBALE PER PREZZI
(AGI) - Roma, 20 lug. - Un'Agenzia globale per stabilizzare i prezzi del petrolio, la previsione di un possibile raddoppio della domanda di greggio per il 2015 e la necessita' di investire in energie alternative, per le quali l'Eni, solo per la ricerca, ha destinato 120-150 milioni di euro, piu' delle altre compagnie petrolifere. Sono questi i temi affrontati dall''ad di Eni, Paolo Scaroni, in un'intervista rilasciata alla rubrica 'Hard Talk' della britannica BBC. "Quando i prezzi scendono si tagliano gli investimenti; scarseggiano i rifornimenti ai mercati - ha rilevato Scaroni - e molto presto i prezzi aumentano di nuovo". Proprio per frenare questi alti e bassi, che l'ad di Eni ha definito lo 'yo-yo' del petrolio, e' necessaria l'istituzione di una Global Oil Agency. "Dobbiamo crearla con il consenso di tutti - ha spiegato Scaroni - anche con quello dell'Arabia Saudita poiche' neppure i sauditi gradiscono questi alti e bassi dei prezzi". L'Agenzia Mondiale, in primo luogo, "dovrebbe garantire i rifornimenti dei mercati attraverso un corretto fondamento per la produzione, per i consumi e lo stoccaggio del petrolio. Il secondo step dovrebbe essere quello di remunerare la capacita' produttiva quando i prezzi scendono troppo". Il denaro sarebbe destinato ai paesi produttori, non alle compagnie, "allo scopo di incentivarli a non tagliare la produzione". L'Agenzia avra' il compito di mediare tra paesi produttori e consumatori in modo da creare "un tetto minimo e massimo in cui operare nel lungo termine". "Nessun'altra compagnia petrolifera al mondo ha investito 120-150 milioni di euro solo per la ricerca nelle energie alternative". Lo ha rilevato l'ad di Eni, Paolo Scaroni, riferendosi alle risorse messe in campo dal gigante energetico italiano particolarmente nel solare senza trascurare tuttavia, ha sottolineato, la ricerca dei nuovi giacimenti di petrolio. Scaroni, in un'intervista rilasciata per la rubrica 'Hard Talk' dell'emittente britannica BBC, ha ricordato di "avere attivato una collaborazione con il Mit di Boston sulle nuove tecnologie solari che serviranno al mondo". La tecnologia di cui si dispone oggi risale alle ricerche degli anni 70-80 e pertanto e' necessario "investire sulla tecnologia del futuro", anche in considerazione - come ipotizzato dal conduttore del programma - di un raddoppio della domanda di petrolio per il 2050. "E' cosa plausibile se pensiamo che miliardi di indiani e di cinesi - ha detto Scaroni - guideranno la macchina e useranno l'aereo come noi facciamo oggi". Ma per quell'epoca, ha proseguito l'ad di Eni, "stimiamo ci saranno altre soluzioni per l'energia e che la useremo in modo ben piu' efficiente di oggi. Non ci possiamo permettere di arrivare al momento in cui scarseggeremo di idrocarburi senza avere individuato un'alternativa".

mercoledì 15 luglio 2009

Investire in Jatropha Curcas

Investire in piantagioni di Jatropha e' molto redditizio.

Mentre in Africa molte terre non potranno esser destinate a Jatropha perché sarebbero sottratte all'agricoltura, in Brasile le terre sono disponibili sia per l'allevamento che per l'agricoltura ed ecco che quindi le produzioni di etanolo da canna da zucchero diventano BIOCARBURANTI DI SECONDA GENERAZIONE e la JATROPHA è vista come PIANTA NO FOOD, velenosa per uomini e animali, e quindi MOLTO BUONA PER LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE.

Siccome l'Olio di PALMA , pianta FOOD, sparirà dal 2012, almeno nelle intenzioni, oggi è possibile aprire piantagioni che produrranno dal 2013 olio di Jatropha Curcas.

ANALISI DELL'INVESTIMENTO

Investimento per Ettaro: Euro 650

Superficie della piantagione: 5.000 Ettari

Investimento Totale: 5000 x 650 euro=3.250.000.= euro

Produzione dal 4° anno: 4 Kg di semi da olio per piantina di cui:

1,66 Kg olio di Jatropha e 2,33 sottoprodotto.

Prezzi di vendita Olio di Jatropha e sottoprodotto: Olio di Jatropha 2,300 reales al Kg.

Sottoprodotto: 0,4 reales al Kg.

Ricavi: per piantina: Olio di Jatropha: 1,66 Kg x 2,3 reales = 3,8678 reales

per piantina: Sottoprodotto: 2,33 Kg x 0,4 reales = 0,932 reales

per 1 ettaro: Olio di jatropha 3,878 reales * 1750 piantine = 6.768,65 reales

Sottoprodotto 0,932 reales * 1750 piantine = 1.631 reales

per 5.000 ettari= olio di jatropha 6.768,65 reales * 5000 = 33.843.250 reales

Sottoprodotto 1631 reales * 5000 = 8.155.000 reales

Redditività: Investimento Iniziale = 650 euro x 5000 ettari = 3.250.000.= euro

Redditività da 4* anno = 33.843.250 + 8.155.000= 41.998.250 * 40%= 16.799.300 reales

Redditività in %= Utile 6.144.945 euro (16.799.300 * 0,364) - 3.250.000= 2.864.945 euro

corrispondente al 88,15% del capitale investito il primo anno.

Gli anni successivi utile pieno.

Siamo in grado di proporre investimenti in Joint-Venture in Brasile, con società brasiliana proprietaria di 300.000 ettari di terreno adatti all'installazione di piantagioni. L'investimento previsto ammonta a 650 euro per ettaro e prevede la proprietà del 40% per ettaro della superficie acquistata. Il 60% restante e' di proprietà della società brasiliana che fornisce le piantine, effettua l'installazione della piantagione ed acquisisce la manodopera necessaria. La società brasiliana garantisce l'investimento per il primo anno con fidejussione o ipoteca di primo grado sui terreni.

I bonifici dell'investimento italiano sono sempre mensili e solo dopo la costituzione e registrazione della Società presso la Camera di Commercio brasiliana.

martedì 17 marzo 2009

Lampade a Led

Torraca City Led
Convegno con economisti e esperti del settore Il sindaco: così tagliamo il 65% delle spese
Il paese-laboratorio della luce per il futuro si trova nel cuore della provincia salernitana. Torraca, 1400 abitanti che da agosto si serve solo della luce dei led, è diventata un grande centro di sperimentazione permanente. È il risultato già raggiunto dalla piccola comunità cilentana e dalla Cree, la multinazionale americana che ha pubblicamente approvato il lavoro compiuto dal sindaco Daniele Filizola con l’illuminazione con i led.
«Apprezziamo l'opera di questa piccola comunità - ha commentato soddisfatto Greg Merritt, direttore marketing dell'azienda statunitense - e il compito realizzato continua un processo iniziato negli Usa». Grazie all'attenzione ottenuta per il premio nazionale di Ecomondo per la luce a led, che riduce del 65% la spesa dell'illuminazione pubblica, gli interessamenti sono in forte crescita, tanto che la Cree corporation, colosso americano - nonostante la giornata dello sciopero nazionale dei trasporti che ha penalizzato l'intero paese - ha deciso di esserci. L'incontro, moderato da Pierangelo Piegari, giornalista del Tg1 e voluto dal comune e dall'Elettronica Gelbison, azienda di Ceraso che ha realizzato le luci, ha analizzato i problemi progettuali, la sicurezza, gli aspetti economici, giuridici e l'inquinamento luminoso, senza dimenticare le norme illuminotecniche europee ed il finanziamento per riprodurre il caso di Torraca, la prima Led City al mondo.
Emozionato il giovane sindaco Filizola ha ricordato che risparmiare il 65% dei consumi e raggiungere un'elevata efficienza ed affidabilità, sono successi che fanno gola un po' a tutti. «La sua durata è superiore a quella delle classiche sorgenti luminose -spiega Filizola che a 37 anni è al secondo mandato -. C'è minor manutenzione poiché le lampade durano 10 anni invece che tre, con conseguente risparmio, tra l'altro senza inquinamento luminoso». «Siamo passati da lampade di 150 watt a quelle di 36». L'impianto dei 600 punti luce è costato 200.000 euro; si prevede in 7 anni il rientro del capitale investito.
Il comune imprenditore aderisce al progetto "Comuni Azzero CO2" e, con il Conto Energia del ministero dell'Ambiente, ha realizzato ben 4 impianti fotovoltaici che faranno incassare circa 50.000 euro all'anno, utili destinati per migliorare il paese.
Il professor Luciano Di Fraia, docente di Illuminotecnica presso l'Università di Napoli e collaudatore dell'impianto, ha spiegato che siamo solo nel mezzo di un cammino di perfezionamento, "con i led si registra l'assenza di materiale nocivo per l'uomo (raggi ultravioletti o infrarossi) ed una maggiore durata". Ha inoltre sottolineato che ci sono ancora delle soglie di miglioramento da raggiungere.
Sulle tecnologie utilizzate Filadelfio Cammarano ha presentato i successi di una piccola azienda come l'Elettronica Gelbison che dal periferico Cilento ha saputo esportare innovazioni anche all'estero. L'ingegner Gianni Silvestrini, direttore generale Kyoto Club e Mario Gamberale, di AzzeroCO2, si sono intrattenuti sull'aspetto ecologico sposato dal comune del golfo di Policastro. Marco Esposito, giornalista de "Il Mattino", ha presentato l'impatto mediatico del fenomeno energetico.

lunedì 16 marzo 2009

Fotovoltaico Italiano

Continua la corsa del fotovoltaico italiano
Il fotovoltaico italiano sta vivendo un momento magico. I 280 MW installati con il Conto Energia a fine 2008 (dato GSE), pari a una crescita di circa il 170 per cento rispetto all'anno precedente, rappresentano un record assoluto per un settore che nel 2007 faceva registrare 70 MW e nel 2006 appena 9 MW.
La domanda crescente di sistemi fv sia su tetto sia a terra sta spingendo la nascita di una vera e propria filiera italiana che, già nel corso del 2009, sarà in grado di supportare in maniera significativa pressoché tutti i segmenti del mercato del fotovoltaico, dall’approvvigionamento delle materie prime come il silicio alla realizzazione dei moduli, alla progettazione e installazione degli impianti.
Dopo il dietrofront sul tentativo di ridimensionare il bonus fiscale del 55% per gli interventi di riqualificazione energetica, con gli ultimi provvedimenti approvati, ultimo in ordine di tempo il decreto con i nuovi incentivi alle fonti rinnovabili che estende tra l’altro lo scambio sul posto agli impianti di potenza fino a 200 kW, il governo sembra dimostrare la volontà di mantenere l’impegno preso in sede europea con il sì, anche se sofferto, al pacchetto europeo “clima ed energia”.
Certo, avvertono le associazioni di settore, ci sono ancora alcuni nodi da sciogliere. In un’intervista rilasciata a Zeroemission.Tv il 7 gennaio scorso Gianni Chianetta, presidente di Assosolare (Associazione Nazionale dell’Industria Fotovoltaica), ha ricordato “le difficoltà di allacciamento alla rete e le lungaggini autorizzative” che sono ancora le “cause principali del ritardo dello sviluppo dell’energia fotovoltaica nel nostro Paese”.
Di recente a destare qualche preoccupazione nel settore è arrivata inoltre la Risoluzione n. 3/2008 che introduce l’ICI per gli impianti fotovoltaici su terreno agricolo. Un provvedimento che, comparando un impianto fotovoltaico a un bene immobile, lo renderebbe soggetto ad accatastamento e di conseguenza alla tassa comunale neutralizzando in parte (non si sa di preciso ancora di quanto) il vantaggio del Conto Energia.

Progetti Fotovoltaici in Italia e Spagna

Progetti per 38 MW in Italia e Spagna per SunEdison

SunEdison, uno dei principali fornitori di servizi nel settore dell’energia solare e di impianti fv, ha annunciato oggi l’acquisizione della tedesca Business Institute Solar Strategy GmbH (BISS), con sede ad Amburgo e una anche in Italia, a Brescia.
L’operazione assicura a SunEdison 38 MW di progetti nel settore del fotovoltaico in fase di sviluppo in Italia e Spagna e l’accesso diretto ad un portfolio di progetti per 300 MW in Europa. Oggi SunEdison gestisce a livello globale oltre 68 MW di impianti fotovoltaici di cui 9 in Spagna.
I dettagli relativi all’accordo e ai progetti non sono stati resi noti. Tuttavia, Carlos Domenech, responsabile della gestione operativa e direttore finanziario di SunEdison, ha spiegato che “l’acquisizione di BISS, consentirà a SunEdison di accedere direttamente ad un portfolio di progetti per 300 MW” accelerando l’espansione della società in Europa.

Rivoluzione Fotovoltaica

L' American Building Tecnologies, ha testato con successo un NUOVO
PANNELLO SOLARE, CHE PERMETTERÁ DI TAGLIARE I COSTI DEI
GENERATORI DI ENERGIA FOTOVOLTAICA DEL 50%. Il nuovo pannello
(Alubond Solar Collector Panel - SCP), promette di parire una nuova era
nello sviluppo e nell'abbatimento dei costi dell'energia solare.

Turbine Eoliche

Gamesa vince per la fornitura di turbine eoliche da Italia

Costruttore di turbine a vento spagnolo Gamesa ha firmato un accordo con la società italiana Alerion Parco Eolico Licodia Eubea, un affiliato di Alerion Industries, per la fornitura di 26 Gamesa G5X 850kW turbine eoliche nel corso del 2009, per un importo totale di capacità di generazione di potenza installata di 22MW.
Secondo la società, la turbina eolica generatori saranno Licodia Eubea per il parco eolico situato nel regione siciliana di Catania.
L'accordo comprende la fornitura di turbine a vento, la loro installazione e start-up, così come il loro funzionamento e la manutenzione.
L'inizio del lavoro di assemblaggio è previsto per il primo trimestre del 2009, ha detto la società.
Il rendimento annuo di elettricità prodotta a tali impianti è prevista in sostituzione di 4730 tonnellate di petrolio equivalenti all'anno ed evitare l'emissione in atmosfera di 33.000 tonnellate di CO2 l'anno, i crediti Gamesa.

Centrale Italiana a Biodiesel

L’olio di Jatropha Curcas verrà utilizzato in una centrale italiana in provincia di Ascoli Piceno dove grazie ad un accordo fra una società impiantistica Italiana e il governo del Madagascar dove verranno coltivati 100.000 ettari a Jatropha. L’investimento ammonta a 5 milioni di € grazie ai quali si prevedono di poter ricavare 300.000 tonnellate di olio vegetale. L’obiettivo spiegano i titolari dell’azienda italiana è quello di “poter favorire nel prossimo futuro (2-3 anni) la costruzione nel territorio ascolano di tante piccole centrali elettriche di piccole dimensioni, 1 MW ciascuna, alimentate proprio con l’olio di Jatropha Curcas del Madagascar. In quella zona e con l’estensione di coltivazioni, potremmo avere tanto materiale da sostenere l’intero fabbisogno energetico del Piceno fra cittadini ed imprese.

JATROPHA CURCAS

La Jatropha è un arbusto in grado di produrre un frutto ricco di olio (140%) tradizionalmente usato come carburante per il riscaldamento e l’illuminazione nelle comunità in via di sviluppo. Ma il valore della Jatropha Curcas è attestato soprattutto come materia prima prodotta su larga scala per la produzione di biocarburanti. La Jatropha Curcas è attualmente oggetto di ricerca e di sviluppo per il suo enorme potenziale d’uso nella produzione di biodiesel per i trasporti. Uno dei principali vantaggi della Jatropha risiede nella possibilità di essere coltivata in condizioni di scarsa piovosità e siccità e soprattutto dove altre colture è pressoché impossibile farle crescere.

Prima centrale biocarburante in Belgio

Grazie alla Jatropha, la società finlandese Wärtsilä ha annunciato l’avvio della prima centrale elettrica a biocarburante in Belgio entro l’inizio del 2009. Una centrale da 9 MW per un costo di 7 milioni di €, proprietà di una joint venture fra gli sviluppatori Thenargo e le aziende agricole locali.

biodiesel: nuovo impianto in Italia

Biodiesel: un nuovo grande impianto in costruzione nel Nord Italia
10/2/2009
È entrato in funzione l'impianto di produzione di biodiesel Oxem, a Mezzana Bigli in provincia di Pavia. L'impianto, capace di produrre 200.000 tonnellate di biodiesel l'anno, è stato dotato di un collegamento sotterraneo via tubo con la raffineria Eni di Sannazzaro de' Burgondi.

domenica 15 marzo 2009

Parliamo di Green Energy

BIOMASSE, ESTESI GLI INCENTIVI
- ROMA, 2 MAR - Dopo il parere favorevole della Conferenza Stato-Regioni e l'approvazione del Consiglio dei Ministri, il Ddl per lo sviluppo del settore agroalimentare passa ora all'esame del Parlamento. Il provvedimento introduce alcune novita': scompare il requisito della filiera corta per gli impianti alimentati a biomassa fino a 1MW di potenza. Mentre estende il sistema di incentivi agli oli vegetali puri ''tracciabili''. In sostanza per quanto riguarda la tariffa omnicomprensiva introdotta dalla Finanziaria 2007, quale incentivo alternativo al riconoscimento dei certificati verdi, e applicabile agli impianti di potenza non superiore a 1 MW, il Ddl non la condiziona piu' alla vicinanza geografica tra luogo di produzione e impianto, secondo il principio delle ''filiera corta'' rendendo cosi' possibile il riconoscimento della tariffa (28 euro cm/kWh) per biogas e biomasse. Il Ddl riconosce la stessa tariffa anche agli oli vegetali puri, qualora tracciabili attraverso il sistema stabilito dal regolamento (Ce).

martedì 10 marzo 2009

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