sabato 26 marzo 2011

Aumentare la resa degli impianti a biomasse

Atomizzatore
L’Atomizzatore di combustibile è un brevetto, che tratta il carburante prima di entrare nella pompa. Porta il carburante alla temperatura più idonea per essere trattato in pompa,aumentandone la resa, tratta inoltre lo stesso con una pompa a cavitazione ed un campo magnetico variabile, al fine di bruciare gli incombusti fino al 96%. Ciò provoca una combustione più secca, quindi più pulita. Il trattamento si ripercuote in abbattimenti significativi di urea per trattamento NOx (meno 50%) e di carburante (non meno del 15%) (risparmio di non meno di 120.000 € annui perun impianto da 500 Kwe). L’Atomizzatore è stato utilizzato con successo su motori diesel da 3000 cc e 5000 cc, motoristica navale e su motori di cogenerazione. Non ha particolari problemi di installazione, in quanto si tratta di un elemento esterno al motore che si frappone tra il sistema di alimentazione e l’iniezione. L’Atomizzatore è un dispositivo meccanico che mira essenzialmente ad agevolare significativamente il verificarsi di una combustione completa all’interno dei motori a combustione interna, per mezzo della somministrazione di un’energia iniziale alle molecole del combustibile, prima che esso venga portato a contatto con il comburente (l’ossigeno molecolare contenuto nell’aria).In tal modo, da un lato si aumenta il contenuto energetico del sistema combustibile-aria,facilitando così il rapido superamento della soglia di energia di attivazione della reazione di
ossidazione nella camera di combustione e dall’altro, si provoca l’indebolimento delle molecole del combustibile, rendendo così più affidabile una combustione completa.In particolare, la somministrazione di energia al combustibile avviene facendo transitare lo stesso all’interno di un apposito cilindro, nel quale vengono opportunamente generati dei cicli termodinamici, allo scopo di massimizzare il trasferimento di energia alle molecole di combustibile, elevandone il punto di caloria superiore.Il cilindro viene alimentato da opportuna tensione elettrica (che dipende dal tipo di applicazione a cui è destinato: autoveicoli, motori di co-generazione, motori navali, ecc.) e le sue caratteristiche di controllo e dimensionamento, sono tali da creare temperature variabili in un range opportunamente prefissato.In definitiva, all’uscita dell’Atomizzatore, il combustibile è caratterizzato da un contenuto energetico e da una riduzione della coesione molecolare, tali da garantirgli una maggiore reattività ed una migliore polverizzazione.Ne consegue che la superficie di contatto tra i reagenti (combustibile ed ossigeno molecolare), nella camera di combustione, risulta aumentata e pertanto la reazione di ossidazione avviene in maniera più efficace, con conseguente riduzione delle emissioni dell’ossido di carbonio (CO) e degli idrocarburi incombusti (HC).Alla riduzione degli idrocarburi incombusti, nel caso dei motori “diesel” e “biodiesel”, si accompagna naturalmente la riduzione anche del particolato e di conseguenza, la riduzione dell’opacità tipica delle emissioni di tale tipo di propulsore.Inoltre, poiché la reazione di ossidazione avviene in modo più completo, risulterà disponibile minore ossigeno molecolare (O2) non combinato, il che comporterà la riduzione delle emissioni di ossidi di azoto (NOx).Tutto ciò si traduce in un migliore sfruttamento del potere calorifico inferiore del combustibile, ovvero del contenuto di energia chimica in esso insito e in un migliore rendimento del propulsore.Da quanto detto, emergono chiaramente i benefici conseguibili dall’utilizzo dello
Atomizzatore in termini di riduzione delle emissioni di tutti i principali composti tossici ed inquinanti prodotti dal funzionamento dei motori a combustione interna utilizzati in genere nel settore dei trasporti e della produzione di energia. Una significativa caratterizzazione quantitativa delle prestazioni dell' Atomizzatore è già stata verificata sia su motori da 3.000 e 5.000 cc, sia su motori a biodiesel.L’Atomizzatore è utilizzabile su motori a gasolio e con tutti i carburanti di origine vegetale (bio-diesel), i vantaggi conseguiti dall’utilizzo sono:
1) Incremento delle prestazioni del motore, soprattutto in elasticità
2)Riduzione del consumo di carburante non inferiore al 15%
3) Sensibile riduzione delle emissioni di sostanze inquinanti, fino all’85%, in
particolare di:
Ossidi di Azoto (NOx)
Idrocarburi incombusti (HC)
Monossido di Carbonio (CO)
4) Emissioni di Particolato od Opacità (Motori Diesel)
5)Una combustione più pulita, con una significativa riduzione della formazione di
residui carboniosi (incrostazioni), con evidente vantaggio della pulizia di organi
quali: pistoni, camere di scoppio, valvole e condotti di scarico, marmitte, turbine
e con riscontri positivi su efficienza, durata del motore e riduzione del TCO (total
Cost of Ownership).
Esempio calcolo vantaggio:
Potenza termica recuperabile dai fumi 290 kW disponibile allo scambiatore,
rapporto resa 45%, maggiore produzione annua su 8000 ore di funzionamento
dell’impianto: 1.000.000 KW/h circa, maggiore fatturato circa 280.000 €.

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